Finalmente arriva su Steam uno dei più grandi indie games mai rilasciati, La-Mulana. Come, non lo conoscete ? In effetti sembra che il titolo sviluppato da Nigoro abbia un’eccezionale capacità nel passare inosservato, nonostante sia stato rilasciato già da quasi un anno su Wiiware e Desura. 

In realtà la prima versione di La-mulana risale addirittura al 2005, un’epoca in cui l’indie game incontrava solo i favori di una ristretta cerchia di appassionati. Ma i tempi sono cambiati, e adesso anche La-Mulana ha il suo bel remake con una nuova grafica e importanti modifiche strutturali. Riuscirà finalmente a conquistare i favori del pubblico ?

Dubitarne è d’obbligo, soprattutto considerato quanto La-Mulana sia fondamentalista nell’imporre la propria visione. Non ci troviamo infatti di fronte alla classica produzione che aggiorna agli standard odierni un genere del passato (in questo caso il glorioso action-adventure degli anni ottanta): Nigoro ha volutamente mantenuto le caratteristiche più astruse dei suoi giochi MSX preferiti, a cominciare dalla mancanza di linearità e di chiare indicazioni agli utenti per risolvere puzzle dalla logica a volte incerta. Come e più di Dark Souls, è innanzitutto necessario accettare un universo le cui regole hanno pochi elementi in comune con il videogioco attuale.

Ciononostante l’inizio non è cosi traumatico. L’ ambientazione iniziale è decisamente piccola, e tramite le informazioni presenti nelle tavolette potremo addirittura beneficiare di una sorta di tutorial. A differenza di FEZ inoltre la traduzione dell’idioma locale avviene di norma tramite un oggetto facilmente reperibile. Con il proseguo del gioco però ci accorgeremo le iscrizioni delle tavolette non sono altro che frammenti della vasta e complessa mitologia di La-Mulana. Impararla a memoria, quasi dovessimo trasmetterla oralmente, è assolutamente necessario per riuscire a collegare sibilline descrizioni di eventi alla soluzione di un particolare enigma, soprattutto considerato che la scritta corrispondente potrebbe trovarsi da tutt’altra parte rispetto ad esso.

L’assenza di un vero e proprio database che registri e ordini la sterminata quantità di testo presente impone inoltre al giocatore di crearsene uno proprio, magari utilizzando gli intramontabili carta e penna. Oltre ai puzzle, La-Mulana ci impegnerà anche in maniera più classica con aree colme di trappole mortali, passaggi segreti, boss enormi. Inutile dire che gli oggetti maggiormente utili saranno ben nascosti alla nostra vista. Fortunatamente avremo a disposizione un completo sistema di mappatura, ammesso che riusciremo a capire come attivarlo.

Insomma, come avrete ben capito, Nigoro chiede all’utente una dedizione pressoché assoluta, che nell’ultima parte del gioco, dove saremo impegnati in un’infinita ed estremamente confusionaria ricerca di suppelletili dalla dubbia utilità, si tramuta in un atto di fede. Chi vorrà sottoscriverlo non si perderà  una delle esperienze più trascendentali della storia dei videogiochi, per altri c’e pur sempre Cave Story.



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Alberto Li Vigni

Appassionato di videogiochi da oltre 20 anni, ha scritto nel settore per alternative-reality e multiplayer. E' attualmente uno degli editors di unseen64, un sito dedicato alla conservazione di beta e di titoli mai rilasciati.

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